Corso Velhabilissima: inizio ufficiale 11 Marzo.

Il giorno Mercoledì 11 marzo inizierà ufficialmente il corso VELHABILLISSIMA riservato a persone con disabilità varie, finanziato dal CESVOT ed affidato per quanto riguarda l’insegnamento agli istruttori di vela Massimo Netto e Stefano Noferi.

Alla parte teorica ne seguirà una pratica, durante la quale gli allievi saranno appunto chiamati a mettere in pratica gli insegnamenti degli istruttori, il tutto su imbarcazioni adattate il più possibile al caso.
Il programma del corso si rifà in gran parte al corso SVELAVELA de “Gli Sbandati”,  unito a nozioni di navigazione (segnalamenti IALA, dotazioni etc) che permettono di navigare appunto, in sicurezza.
Ed ecco un piccolissimo assaggio di uno dei tanti argomenti che saranno trattati; dal primo quaderno de “Gli Sbandati” parliamo di scafo.
” Lo scafo deve avere tre caratteristiche fondamentali affinché possa navigare: galleggiabilità, impermeabilità e manovrabilità. La sua parte immersa (sotto il livello dell’acqua) è detta opera viva, mentre la sua parte emersa (sopra il livello dell’acqua) si chiama opera morta.
Dell’opera viva fa parte la deriva, la cui funzione è quella di limitare lo spostamento di superficie dovuto al vento (scarroccio), nonché quella di abbassare il baricentro, per cui la componente delle forze sullo scafo porta ad avere un effetto raddrizzante e la barca non si capovolge. Dalla linea di galleggiamento in su è opera morta.
Poi abbiamo il timone, che non è componente fissa dello scafo in quanto può essere tolto per manutenzione, ma consente la manovrabilità. Esso è costituito principalmente da un asse ed una pala, lavora per attrito sotto la superficie dell’acqua e può manovrare tramite barra collegata all’asse sul dritto di poppa, ed incernierata allo scafo con un accoppiamento agugliotti e femminielle, una sorta di cerniera appunto; oppure manovrabile tramite ruota. Nel caso l’asse del timone (sia nel caso della barra che della ruota) sia passante lo scafo, allora è necessaria la presenza di un foro stagno detta losca, che permette il passaggio dell’asse stessa.”
Ma ora basta, altrimenti ai corsi non viene più nessuno…..